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Rajani | Ashanti | Il potere ipnotico e magnetico della “Regina Nera”.

Forse tutti, almeno una volta nella vita, hanno ammesso il potere quasi “esoterico” della profumeria artistica. Un mondo che non si limita a far ammettere al fruitore che la creazione indossata sia “buona“, ma sia anche capace di aprire la mente a riflessioni più ampie, intense, coraggiose. Un mondo che propone non solo qualcosa da portarsi addosso, ma che suscita una sorta di rapimento interiore, una empatia olfattiva che va al di là delle capacità della profumeria tradizionale. 

La Maison e il profumo di cui voglio parlarvi sono proprio così: vision e proposta creativa assolutamente allineati fra loro, in un filo conduttore logico capace di far vibrare sensazioni, cuori e anime. 

La notte, dimensione che cela e svela

Il protagonista di oggi è Rajani, un marchio creato da Raffaella Tarana, farmacista che prima di tuffarsi anima e corpo in questo mondo, vendeva proprio nella sua farmacia alcuni profumi di profumeria artistica. 

Il contatto quotidiano con questo mondo passò dall’essere per Raffaella da marginale a centrale. Il suo rapporto con i profumi, crebbe da semplice interesse fino a relazione viscerale. Decise dunque che questo continuo scambio non potesse essere soffocato fra le pieghe di un lavoro che non sentiva più davvero suo. 

La necessità di dare sempre più sostegno lavorativo a un mondo che su di lei esercitava un tale magnetismo, esplose quando decise di iscriversi nel 2015 alla celebre scuola di profumeria Cinquième Sense di Parigi, celebre e rinomata accademia per Nasi della capitale francese. 

Questo primo, fondamentale step portò Raffaella a una conoscenza autorevole e professionale della creazione artistica di un profumo, sia sul piano chimico che su quello puramente legato all’architettura. 

Lo slancio finale arrivò quando in seguito Raffaella si iscrisse a un master specializzante di Dior tenuto dal maestro Pierre Demachy, Naso fra i più acclamati al mondo e fra i più utilizzati dalla importantissima Maison. Damachy fu colpito dalle intuizioni di Raffaella al punto che il Naso decise di ispirare e sostenere Raffaella nel lancio del suo brand personale, Rajani

E già attorno al nome si sviluppa il concept: “Rajani” significa “notte” in sanscrito, l’antica lingua di origine indiana. Un nome che incarna il mistero, l’incomprensibile svelato solo dalle sensazioni extravisive. L’essenzialità, come per citare Antoine De Saint-Exupéry, che non è visibile agli occhi ma che viene a galla dall’olfatto. 

Una comunicazione che non è più solo verbale, sonora, ma che si incarna nell’aria che trasporta armonici abbinamenti che giungono potentemente al naso, lasciando dentro a ognuno di noi un frastuono emotivo, che va rielaborato, analizzato, colto, con la mente. 

Rajani per trasmettere la sua idea ha deciso di incarnarla in un simbolo: la pantera nera. Animale che sa suscitare in ognuno di noi un sentimento di forte attrazione, misto a timore. Quelle movenze e quegli occhi giallo-verdi che proprio nella notte, momento preferito dal felino per andare a caccia, acquisiscono una imperscrutabilità ammaliante. La leggenda narra che la pantera nera, nelle notti di luna piena, vada in cerca delle sue prede servendosi di un’arma insolita, letale e ambigua come le sue movenze e i suoi tratti estetici. “L’archibugio” della pantera sarebbe una capacità inspiegabile di emanare un profumo che ammalia le prede e le consente di afferrarle senza compiere sforzo alcuno. Una sorta di “canto delle sirene” olfattivo, in grado di essere tanto affascinante, quanto fatale. 

Raffaella Tarana ha desiderato creare proprio quest’arma “felina” con le sue creazioni artistiche: profumi capaci di rapire e condurre nelle loro trame, realizzazioni che non sono per tutti ma capaci di rapire chiunque desideri “farsi cacciare” con mente e spirito aperti. 

Il filo conduttore di questo brand, ricorrente, è la sensualità: è un valore che torna costantemente, che non svanisce mai. Resta lì, con solido e intransigente garbo, in tutte le creazioni. Evocato anche da altri punti d’ispirazione ai quali si è affidata la founder e direttrice creativa. Sul piano estetico, infatti, si intravedono i lampi di Tamara De Lempicka, pittrice polacca del ventesimo secolo, grande esponente dell’Arte Déco che ha riversato erotismo, passione e bellezza femminile su tela.

E anche nel packaging, dalle forme sinuose e dalla proposta cromatica “total black“, che si aggancia ferocemente al mondo notturno, si percepisce questo costante desiderio di evocazione della sensualità, di un erotismo elegante e coinvolgente. 

In tante altre occasioni ho spiegato, e non per passare un messaggio altezzoso, che la profumeria artistica non è per definizione “pop“. E non intendo a livello puramente economico, anche se il prezzo di queste creazioni non è oggettivamente a buon mercato. Mi riferisco piuttosto al senso che hanno i profumi artistici: sono come quadri in un museo, spesso di arte contemporanea. Possono essere amati al primo colpo perché con essi si instaura un feeling fulmineo, ma possono anche non essere affatto compresi. Alcuni possono risultare quasi fastidiosi al primo impatto, salvo poi farci cambiare totalmente idea una volta che riusciamo a coglierne l’intera architettura. In ogni caso si tratta di un approccio diverso, che deve essere suscettibile alla mutabilità del nostro giudizio, scandita da uno sforzo analitico. 

E io amo queste creazioni proprio per questo, perché ci costringono a mettere da parte la fretta sensoriale, ci fanno calare in una dimensione che è esperienza vera.

Il profumo protagonista di questo articolo segue tutto il canovaccio di cui vi ho parlato: è una creazione dall’architettura fine e complessa. Essa varia gradualmente col passare delle ore, mettendo in  luce tutte le sue note, rare e preziosissime. Ciò che non cambia mai è questo senso conturbante di coinvolgimento nella armonia olfattiva che Rajani ha saputo creare. Perché Ashanti, di cui parliamo oggi, è un vero viaggio. Lo so, a volte questa definizione viene abusata, in fondo tanti brand lo intendono come fine ultimo delle loro invenzioni, ma qui vi garantisco che si tratta di un vero teletrasporto. Si viene letteralmente proiettati in un luogo in cui storia, bellezza, cultura etnica, mistero e seduzione si mescolano completamente. 

Il biglietto di questo viaggio è Ashanti: allacciatevi le cinture, si decolla. 

Rajani Ashanti 

Una lingua sconosciuta esce dalle labbra, carnose e piene, di un viso di letale bellezza. Occhi luminosi che spiccano maestosamente da una pelle d’ebano liscia e profumata. Il collo della regina è lungo, affusolato e trasmette autorevolezza. Un portamento regale che conquista e invita a una spontanea riverenza. Ashanti è la condensazione totale della meravigliosa estetica delle donne dell’omonima etnia. 

Tratti somatici unici che colpiscono, che non hanno bisogno di parole per essere letali. Gli Ashanti, antico popolo guerriero originario del Ghana, Paese della Costa d’Oro africana. Riuscirono a conquistare con la loro forza l’entroterra africano, a risalire i fiumi fino alle loro sorgenti, a combattere coraggiosamente le colonizzazioni europee. Ashanti è sinonimo di orgoglio, di cuori impavidi, di gesti naturalmente raffinati, di nobiltà interiore che non ha bisogno di scuole per affiorare. 

Ashanti è un inno a tutta la naturale bellezza delle donne africane di questo territorio. Un’antica tribù guerriera di stampo matriarcale che ha saputo resistere agli urti epocali dei secoli e che ancora oggi mette in mostra la meraviglia delle sue donne, dal fare austero e fiero, che è stato sintetizzato anche nelle statuette ornamentali e votive che si sono diffuse in tutto il mondo. 

Canoni estetici quasi “modiglianeschi“, volti e colli allungati, solenni, tratti decisi. 

E anche qui la figura della pantera nera, torna in un allegorico e mitologico parallelismo: la leggenda narra infatti che gli spiriti delle regine nere Ashanti fossero in grado di incarnarsi nel predatore felino dal manto tenebroso. 

Ashanti risulta così: una pantera che si muove silenziosa nel buio della notte. I suoi occhi, capaci di trascendere l’ostacolo delle tenebre, fissano la loro preda. Un profumo coinvolgente si diffonde fra le frasche della foresta. 

La zampata colpisce, il morso imprigiona. 

Chi soccombe, però, è paradossalmente in pace. 

Chi indossa Ashanti diventa, inevitabilmente preda. Si trasforma nell’obiettivo di un cacciatore che, con astuzia, raffinatezza, nel silenzio dell’oscurità, azzanna lo spirito di chi indossa il profumo fra le fauci, e non lo fa scappare. 

Questa creazione ha avuto lo stesso effetto su di me: la sua architettura è complessa, di un’eleganza tenebrosa e al tempo stesso magnetica; rapisce con la sua ambiguità sensoriale, fino a diventare più comprensibile. Morde con fermezza, ma la sua presa diventa con le ore più affettuosa, fino a diventare docile. 

Sembra un po’ di rivivere il rapporto che si instaura con i felini: creature di fondo poco addomesticabili, che evitano di trasmettere col loro sguardo le proprie intenzioni, fino a esternarle con il contatto. Come il gatto che, se avvicinato troppo bruscamente, tira fuori le unghie. Ma se lo si aspetta, se si attende che le sue note olfattive cambino col passare dei minuti, il rapporto diventa molto più affettuoso e solido di qualunque altro. Solo chi ha vissuto un rapporto con un felino è in grado di capire l’intensità e la forza del legame che si instaura.

Non lo si capisce immediatamente, serve pazienza. Non una pazienza infinita però: dopo qualche ora le sue note di cuore e fondo diventano una vera droga. E’ un rapimento che finisce con una versione sana di sindrome di Stoccolma. 

Con Ashanti si instaura una relazione profonda, quasi ossessiva. 

Il segreto? La qualità delle materie prime selezionate, di altissimo pregio, e il modo in cui sono state abbinate.

L’architettura di una fragranza che rapisce

La testa di Ashanti è fresca e docilmente agrumata: arrivano subito il Bergamotto e l’Arancio Dolce. Due ingredienti che allietano e al tempo stesso rilassano. Un po’ come nella leggenda della pantera, con quel presunto profumo emanato che distende e rasserena lo spirito della preda. Al cuore c’è la Tuberosa, vero protagonista di Ashanti. Fiore originario dell’America Centrale, fu importato da missionari e mercanti nel Vecchio Continente, e qui divenne assoluto protagonista dei “giardini lunari“. Fiore bianco, candido, ha una capacità legata proprio alla notte. Il suo profumo viene emanato solo dopo il tramonto, quando i raggi del sole non sono più in grado di colpire i suoi petali. 

Questa proprietà divenne in passato una leva per associare alla Tuberosa un potere esoterico capace di istillare in chi lo annusava un atteggiamento di liberazione dei sensi carnali ed erotici. Divenne proibito alle fanciulle nel corso del Rinascimento, e in India, dove il suo nome “Ki Rani“, significa “corteggiatrice della notte” è considerato ancora un fiore peccaminoso. Sempre al cuore ecco la Gardenia, che quasi in antitesi alla Tuberosa, viene abbinato ai concetti di eleganza e purezza. Questi due fiori insieme esaltano le caratteristiche delle “regine nere“, di quelle donne di bellezza mozzafiato dell’etnia Ashanti di cui abbiamo parlato all’inizio. 

Due note che insieme creano un accordo cipriato che però non risulta mai invadente e stancante. 

Il fondo è di Oud misterioso e sensuale, Patchouli e Legni Speziati, note che abbiamo imparato a conoscere sia per la loro portabilità “trasversale“, ma anche per il sentimento esotico e dolce che sanno trasmettere.

Ashanti è forse proprio “la pantera” di cui abbiamo parlato: ammalia con la sua tecnica, per certi versi spaventa, ma quando affonda il suo morso ciò che si prova non è dolore ma solo trasporto e voglia di lasciarsi andare, anche alle proprie debolezze carnali. 

Riepilogo Architettura

  • Note di Testa: Bergamotto, Arancio Dolce
  • Note di Cuore: Tuberosa, Gardenia
  • Note di Fondo: Oud, Patchouli, Legni Speziati. 

Conclusioni

Questo profumo è una vera esperienza. Per provare ciò che avete letto però, non potete affatto affidarvi solo alle mie parole e alla mia testimonianza. Va provato. Mi darete ragione non appena inizierete ad annusarlo, di ora in ora, per comprendere la sua capacità di mutare. Una mutazione costante, decisa e coerente a tutta la brand philosophy di Rajani. Ashanti è sintesi di bellezza femminile, sensualità, raffinatezza, erotismo sussurrato e mai urlato. E’ un viaggio in una etnia dalla storia e dai valori affascinanti. E con le sue note, sa strizzare l’occhio a un corteo ampio di potenziali utilizzatori. E’ una fragranza giovane ma anche solenne, perfetta per donne più mature; femminile, ma utilizzabile anche dall’uomo. E’ un profumo che vi stupirà. 

Informazioni aggiuntive:

  • Denominazione: Ashanti
  • Masoin: Rajani
  • Formato: 50 ml
  • Prezzo: 145 euro
  • Dove acquistare: Rajani è partner delle profumerie di nicchia più importanti d’Italia. Per trovare il punto vendita più vicino a voi, potete contattare la Release Distributionwww.releasedistribution.it. In alternativa potete trovarlo online sempre sul sito Release Distribution, oppure presso i rivenditori ufficiali.

 

RAJANI

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Grazie per aver letto questo articolo.
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  1. ElyMartyElyMarty ha detto:

    Che eleganza questo brand e che bella filosofia dietro alla scelta del nome, appena sarò a Milano andrò da Zhor dove vado di solito per annusarlo.

  2. svettysvetty ha detto:

    Rimango sempre stupita dai tuoi articoli sulla profumeria artistica ❤️

  3. RamadaRamada ha detto:

    Non sono una fan dei profumi, ma le tue foto mi affascinano molto!!!

  4. Paola SimoncigPaola Simoncig ha detto:

    Grazie a Vanity sto conoscendo il fantastico mondo dei profumi di nicchia (anche provando). Ne sono rimasta stregata, profumi ricercati e unici nel loro genere. Adoro! Poi le descrizioni che fai... Riesco ad sentire la fragranza.

  5. Paola SimoncigPaola Simoncig ha detto:

    Grazie a Vanity sto conoscendo il fantastico mondo dei profumi di nicchia (anche provando). Ne sono rimasta stregata, profumi ricercati e unici nel loro genere. Adoro! Poi le descrizioni che fai... Riesco ad sentire la fragranza...

  6. Daniela SaccoDaniela Sacco ha detto:

    La profumeria di nicchia me l'hai fatta conoscere tu!! Ed ogni volta scopro note olfattive nuove.

  7. Sara BiffiSara Biffi ha detto:

    Un profumo che ha dietro una storia bellissima. Davvero interessante!

  8. Laura62Laura62 ha detto:

    Lo hai "raccontato" con tanta passione che viene davvero voglia di sentirlo sulla pelle. Splendide immagini, come sempre.

  9. SeleneSelene ha detto:

    Amo le fragranze gourmand ma sei riuscita ad ammaliarmi con la tua descrizione della piramide olfattiva di questo profumo.

  10. Sono già stata rapita dall’articolo... non oso pensare a cosa potrebbe fare il profumo.

  11. lulumarlenlulumarlen ha detto:

    Come non farsi trasportare dal viaggio in compagnia di una pantera che ti fa le fusa!?! Da provare per capire se va incontro ai propri gusti. Penso sempre che dipenda anche dal momento in cui si indossa un profumo. A volte può non piacere quel giorno ed un altro si. Comunque molto affascinante

  12. Che dire, woow. Articolo interessante, che cattura Non mi rimane altro che farmi catturare dal felino

  13. Silvia FicarazzoSilvia Ficarazzo ha detto:

    Mi assumi? Così mi posso permettere questi gioielli! Lo andrò sicuro a sentire presto ❤️

  14. Colombo LauraColombo Laura ha detto:

    Un articolo molto evocativo! Curiosissima di sentire questo profumo!

  15. BarbyBarby ha detto:

    Sono sempre più affascinata dalla profumeria artistica, ogni casa profumiera, ogni singolo profumo ha dietro una storia, un racconto da vivere e apprezzare. Questo brand è per me una novità, ma una novità estremamente interessante!

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